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Genti, territori e natura. L’espressiva poliedricità di Giuseppe Lanotte

Genti, territori e natura. L’espressiva poliedricità di Giuseppe Lanotte

L’AuraPhotographica, quell’Aura invisibile che trasparendo diafana rende vibrante un’immagine, come un trasognato incanto.

Sorprende in Giuseppe Lanotte la molteplicità di immagini che passano da un bianco e nero dettagliato, sincopato in attimi immortalati con maestria al colore che invade letteralmente lo spazio destinato alle sue inquadrature, dedicando a natura, paesaggi, città e persone visioni che ci aiutano a scoprire la sua fotografia. Una ‘curiosità fotografica’ che lo porta in giro per il mondo per decifrare mutamenti della natura che sente vicina ma in pericolo; per conoscere genti e paesaggi nuovi, per ritrovare i luoghi  del  passato sempre presente, per raccogliere storie da mettere in fila come cartoline che aiutano a chiarire e svelare percorsi già intrapresi e per immaginare quelli nuovi.

In All the colours I see sveliamo una Puglia – la sua Puglia – minimalista, ritratta in dettagli fotografati con l’intento di eliminare il superfluo, per concentrarsi in particolari sfumature che ci fanno pensare a tutto quel ‘restante invisibile’ che qui è scomparso ma che noi percepiamo ancora vicino. Porte, finestre, scale, scorci di facciate, obelischi, colonne, fari, spicchi di mare… sguardi su caratteristiche presenze che vengono a comporre immagini lontane da ciò che pensavamo.

Colori tenui che ci fanno pensare a quelli sfumati, che tendono al pastello di certe immagini di Luigi Ghirri. Quintessenza di fotogrammi che regalano una Puglia dolcemente adagiata su un mare che bagna spiagge finalmente deserte. Pochi surfisti solcano onde immersi in una luce ovattata, cavalcando un mare che immaginiamo invernale. Rimarranno sempre lì, in sospeso su quei frangenti spumosi.

Un bianco e nero fragoroso, vivace e assordante nelle fotografie dedicate a Napoli. Bambini, anziani e tante altre presenze fatte di sguardi, smorfie e sorrisi in primo piano, corpi che si abbracciano, bucati al vento, processioni, i Quartieri Spagnoli, la statua della Madonna, in memoria di… tutto questo e tanto altro in Holy Naples Profane Naples. Non è facile racchiudere la fascinosa, imprevedibile e leggendaria Napoli tra miti, leggende e realtà ma qui, in queste immagini di Giuseppe Lanotte, camminando dentro le sue foto percepiamo attorno a noi quella forza vitale animata e vociante, quei  gridi e schiamazzi, le preghiere, i canti e le litanie di ‘quel popolo napoletano’ che sempre ci sorprende.  

Ancora un bianco e nero che impazza per una Cuba – dove ritornerà a febbraio per un reportage e street photography con Claudio Mainardi – con i suoi ritratti che ci seducono, suggestivi e coinvolgenti, scevri da ogni orpello in quella lucida e profonda analisi che pare frugare nell’inconscio di ognuno.

La quotidianità fotografata nei volti di donne dai lineamenti forti, decisi che ci fanno ricordare gli intensi ritratti di Irving Penn. Pensieri, ansie e speranze che si perdono nei ghirigori del fumo di un puro habano, quel sigaro un po’ simbolo di una Cuba che sempre ci affascina nonostante le condizioni di vita che, specialmente negli ultimi anni, sono purtroppo radicalmente peggiorate.

Ma c’è un’altra Cuba immortalata da Lanotte, quella colorata, quella delle bellissime facciate di palazzi in stile coloniale, quella delle imponenti e voluminose automobili dalle tinte impensabili che solo a Cuba possono esistere, come la musica e il ballo che lì sempre accompagnano la vita.

Giuseppe Lanotte, esperto di reportage naturalistici e paesaggistici, è anche autore della maggior parte delle immagini che negli ultimi anni hanno ritratto i luoghi e gli animali della Riserva Naturale dello Stato e Area Marina Protetta di Torre Guaceto – Brindisi, oasi WWF. Un approccio sensibile alla natura e ai paesaggi, alle problematiche dell’ambiente cogliendo con accuratezza i temi legati agli ecosistemi e ai drammatici sconvolgimenti di questi ultimi anni. Sono immagini in cui si percepisce sensibilità e rispetto per una natura a volte devastata dagli uomini.

Le sue parole: “… Con le nostre immagini possiamo dare molto al nostro territorio in termini di promozione, dobbiamo solo essere responsabili ogni volta che impugniamo la nostra macchina e muoverci con rispetto verso tutto ciò che ci circonda”. 

Non ci sono quasi mai volti, ma braccia e mani forti in primi piani che le rendono protagoniste per rimarcare la durezza di un lavoro sfibrante. Mani potenti che stringono o dipanano reti, un bianco e nero drammatico per sottolineare fatica, vita dura che si vive sul mare, nel mare, con il mare.

Odore di salsedine, rollio tra flutti marosi, fragranza di vento e il suono del mare che muta ogni momento e riempie le orecchie dei pescatori in un loro eterno viaggio. Una barca come nido. In Lives for the sea c’è questo e molto di più. Non ci sono parole ma stanchezza, desiderio di un ritorno che non giunge mai e quel mare che diviene amico ma sa trasformarsi in pauroso nemico, quell’andare per mare che ci ricorda il viaggio di Ulisse. Ma qui mai si incontrano sirene.  

L’Anno Nuovo si apre con una veduta sul mare che intravediamo attraverso i rami di un albero in letargo. Restiamo in attesa di gemme e foglie. La Natura si rinnova. Sempre.

Giuseppe Lanotte, nato a Brindisi ma a Roma ha vissuto e vive la sua vita e la sua ricerca fotografica, è un fotografo naturalistico e paesaggista in continua evoluzione. I suoi scatti sono narrativi, mirati a raccontare la bellezza naturale e a trasmettere un messaggio che va ben oltre l’elevazione di gioielli ambientali a monumenti naturali. Attraverso la sua fotografia, Lanotte vuole essere portatore dei valori legati alla tutela dei luoghi e alla conoscenza autentica dei territori. Questa missione lo ha portato non solo a essere scelto come “ritrattista” dell’area protetta di Brindisi, ma anche a entrare a far parte del team di fotografi ufficiali della campagna “Trivelle nell’Adriatico” di Greenpeace e, di recente, della campagna “Climate Change”. E tuttavia, sebbene la fotografia naturalistica ricopra un ruolo di primo piano nel suo lavoro, la sua costante ricerca lo spinge a indagare i volti più diversi di quest’arte.

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2 thoughts on “Genti, territori e natura. L’espressiva poliedricità di Giuseppe Lanotte
  1. Giuseppe

    Cara Laura,

    Desidero ringraziarti di cuore per il bellissimo articolo. È un grande piacere vedere raccontato il mio modo di fotografare con tanta attenzione e sensibilità. Le tue parole hanno saputo cogliere perfettamente lo spirito del mio lavoro.

    Grazie per aver dato spazio alla mia visione e per aver condiviso la mia passione con il tuo pubblico. Spero ci siano altre occasioni per confrontarci in futuro.

    Un caro saluto,
    Giuseppe

    • Laura Malaterra

      Caro Giuseppe le tue parole cancellano la mia ansia perché sempre, quando scrivo, mi pongo tante domande… ma poi, per fortuna, riesco a superare i dubbi e mi lascio trasportare dall’istinto e dalla passione.

      Ti auguro altri viaggi per il mondo con quello sguardo sempre curioso che non ti lascerà mai.

      Laura

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