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Augusto De Luca e i suoi inebrianti ritratti di donne, uomini e città

Augusto De Luca e i suoi inebrianti ritratti di donne, uomini e città

L’AuraPhotographica, quell’Aura invisibile che trasparendo diafana rende vibrante un’immagine, come un trasognato incanto.

Una Carla Fracci minimale e candida come la sua veste accenna un sorriso lieve, dietro alla statua di un possente leone, così da apparire ancora più fragile e vulnerabile. Ma proprio questo accostamento – inusuale, ma cercato e ricercato e voluto – rende giustizia alla sua grande forza d’animo e ad una straripante tempra vitale e caratteriale. Una vitalità condensata in energia e potenza, qui rappresentata dal leone immortalato in un mastodontico primissimo piano che accentra fuggevolmente la nostra attenzione, un preciso messaggio del fotografo Augusto De Luca. Cosicché viene esaltato il rapporto tra l’esile, minuto e aggraziato corpo – che abbiamo imparato ad amare nelle sue straordinarie evoluzioni sui palcoscenici più prestigiosi del mondo – e quella travolgente energia interiore.

Poi si dissolve ogni cosa perché catturati dallo sguardo della Fracci che tutto esprime e tutto è. Spavaldo, intenso e femminilmente seducente, interrogativo ma anche decisamente assertivo. Uno sguardo che catalizza i sensi. Protagonisti sono i suoi occhi. Tutto svanisce: il leone, il divano e i suoi ghirigori di velluto, il candore del vestito di pizzo che racchiude morbidamente il piccolo corpo. Questo è l’istante fotografato prima che tutto esploda. Perché tutto esploderà quando Carla Fracci inizierà a ballare e il mondo girerà intorno a lei. E qui ritroviamo ‘Quell’Aura invisibile che trasparendo diafana rende vibrante  un’immagine, come un trasognato incanto.’

Iniziamo questa carrellata di ritratti, che il fotografo e performer di fama internazionale Augusto De Luca ci ha regalato nel corso degli anni, con quello dedicato alla memorabile ballerina:

Lei era bellissima, delicata ed eterea come una porcellana cinese… Rividi Carla Fracci a Milano ad una mia mostra fotografica in via Brera. Le diedi il suo ritratto e lei subito mi disse: ‘Bella… e poi il leone è il mio segno zodiacale’, capii di aver fatto centro.”

Un viso che fa capolino da una tastiera, sequenza di tasti in bianco e nero in pendant con gli occhi sgranati di Ernesto Vitolo, ci indicano chiaramente con chi abbiamo a che fare: un pianista, tastierista, uno dei maggiori suonatori di Organo Hammond ma anche compositore che ha collaborato con numerosi artisti italiani. Immortalato su di un fondo che pare un mare di onde voluttuose di cui sentiamo il suono, melodie e armonie in sottofondo. Tutto questo racchiuso in un’immagine. Sapienza creativa nel sintetizzare l’essenziale.

Nella foto dedicata a Maurizio De Giovanni – scrittore e sceneggiatore, ideatore del famoso commissario Ricciardi – è difficile sfuggire a quel suo sguardo pungente, a quegli occhi indagatori che ci fissano e ci fanno pensare ad una sovrapposizione tra lo scrittore inventore e il personaggio ideato.  Ma lui intanto si tappa le orecchie. Per concentrarsi nella scrittura bisogna, a volte, isolarsi dal rumore del mondo.

Altre donne famose e protagoniste della vita culturale, nei diversi anni della loro celebrità, ritratte con quel misto di curiosità spontanea ma anche ricercatezza in particolari che saltano immediatamente all’occhio. Un’intrigante miscellanea di ricerca espositiva e di amore per l’estroso e lo stravagante, un’eccentrica e fertile creatività fotografica che rendono ogni immagine di De Luca una storia da vedere e interpretare,  che non lascia mai indifferenti ma colpisce dritto al cuore, come un flash abbagliante della sua macchina fotografica.

Nel  ritratto a Lina Wertmüller – la super premiata regista, sceneggiatrice e scrittrice Arcangela Felice Assunta Wertmüller, detta Lina – spiccano i suoi enormi occhiali dalla bianca montatura, che ne hanno fatto l’icona di uno stile particolare. Quegli occhiali sovrastano un piccolo e fulgente ritratto di lei sorridente, con il suo viso intagliato da profonde rughe come raggi che si diramano dagli occhi sempre incorniciati dalle illustri lenti. Paiono due immense ali di un angelo che se la porta via, lontano, in altri cieli. Si chiamava Arcangela, non a caso.

Una Lina Sastri giovane e vera che sorride promettendoci una grande prova da attrice consumata e la sua ombra, l’altro io di lei, l’attrice che la segue nella semioscurità, adornata da quel flebile filo di fumo che la ricongiunge e la lega indissolubilmente alla vera Lina. Un fantasma che vive interpretando altre vite da quella di Lina, in una perpetua emozione scenica. La felice intuizione di De Luca che sintetizza il lavoro dell’attore, della sua duplicità in questa immagine di pura raffinatezza.  

Ritratta accanto alla foto di Eduardo De Filippo appare un’ispirata Pupella Maggio, un volto segnato come una maschera tragica. Una vicinanza al suo grande Maestro come osmosi tra i due volti che paiono scambiarsi i lineamenti l’uno nell’altra, una compenetrazione di occhi, sguardi, espressione e postura che ha del prodigioso.

 “Guardandomi intorno mi colpì su di una mensola un ritratto di Eduardo con una sua scritta ‘A Pupella con amore, quello selvaggio del teatro’. Capii che avrei fatto la mia foto proprio insieme a quel ritratto”

Altri occhi, altre sensazioni, un’altra conoscenza. Un viso che pare vellutato come le note del suo sax e qui gli occhi sono fissati sul nulla che poi è quel tutto fatto di note smorzate, sfumate, accalorate, cantate e di parole recitate. Perché James Senese è musicista, sassofonista noto a livello mondiale ma anche compositore, cantante e attore. Lui non ci sta vedendo, i suoi sono occhi che guardano al di là di quello che esiste al di qua. Occhi smarriti nella ricerca ‘pensata’ di quel suono perfetto sempre inseguito. Una foto dove il superfluo è stato cancellato per arrivare all’essenziale, la poetica di De Luca.  

Come il ritratto di Salvatore Pica, scrittore e gallerista ma soprattutto esperto di design, che ci appare incorniciato da una sagoma in plexiglasss che sembra un’aureola, un omaggio a uno dei primi  promotori della cultura del design e dell’arte contemporanea nel mezzogiorno italiano.

Un primo piano di Hermann Nitsch – che è stato un performance artist austriaco considerato uno dei massimi esponenti dell’Azionismo viennese – qui ritratto in un trasognato viaggio in un cielo con sottofondo di nuvole michelangiolesche. Ci affascinano la sua barba di antica fattura e quei suoi occhi, pungenti e lucenti come spilli, che trafiggono dall’alto dei cieli un ‘nuovo cielo’ che pensa suo e che vorrebbe plasmare, ancora e sempre e per l’eternità, con la sua arte.

E poi ci sono i ‘ritratti dei luoghi’, quelli famosi nel mondo sintetizzati in particolari che sfuggono solitamente al nostro sguardo: tagli visuali azzardati, schegge di prospettive, particolari impertinenti. Così Firenze, Roma e Napoli non sono più cartoline di celebri vedute obsolete perché viste, riviste e straviste, ma nuove città che rinascono grazie allo sguardo sempre acuto e fuori dagli schemi del fotografo. Una sorta di ricerca di una nuova ‘città ideale’ per raggiungere anche qui ideali di perfezione e armonia.

“La grande fotografia è realizzata al momento giusto, ma ha bisogno anche di un taglio giusto che valorizza quell’attimo… La fotografia deve vivere di contenuto e di forma, quella che vive solo dell’uno o dell’altro non rimane… Io ho molte anime, che vengono fuori a mesi o anni alterni. Sono fotografo, performer, avvocato, collezionista, musicista. Tutto questo fa parte di me, io non elimino niente, semplicemente permetto alle mie diverse anime di alternarsi… “.

Augusto De Luca, fotografo e performer che dopo gli studi classici ha conseguito la laurea in giurisprudenza, ha ritratto molti personaggi celebri diventando fotografo professionista nella metà degli anni ’70. Si è dedicato alla fotografia tradizionale e alla sperimentazione utilizzando diversi materiali fotografici. Il suo stile è caratterizzato da un’attenzione particolare per le inquadrature e per le minime unità espressive dell’oggetto inquadrato. Immagini di netto realismo sono affiancate da altre nelle quali forme e segni correlandosi ricordano la lezione della metafisica. E’ conosciuto a livello internazionale, ha esposto in molte gallerie italiane ed estere. Le sue fotografie compaiono in collezioni pubbliche e private come quelle della International Polaroid Collection (USA), della Biblioteca Nazionale di Parigi, dellArchivio Fotografico Comunale di Roma, della Galleria Nazionale delle Arti Estetiche della Cina (Pechino), del Musée de la Photographie di Charleroi (Belgio).

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2 thoughts on “Augusto De Luca e i suoi inebrianti ritratti di donne, uomini e città
  1. Augusto De Luca

    Un ringraziamento speciale a Laura Malaterra per questo stupendo articolo.
    Sono veramente lusingato.
    E…complimenti per le sue pagine online, piene d’Amore per la Fotografia.
    La saluto affettuosamente
    Augusto De Luca

    • Laura Malaterra

      Grazie per le sue belle parole e per i complimenti che ho molto apprezzato. Anche io sono lusingata per averla conosciuta, anche solo virtualmente. Complimenti ancora per le sue fotografie.

      Un caro saluto,
      Laura Malaterra

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