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Le armoniche Visioni di Anna Maria Colace, un viaggio alla ricerca di nuovi lidi

Le armoniche Visioni di Anna Maria Colace, un viaggio alla ricerca di nuovi lidi

L’AuraPhotographica, quell’Aura invisibile che trasparendo diafana rende vibrante un’immagine, come un trasognato incanto.

Le Visioni di Anna Maria Colace ci seducono all’istante, così entriamo tacitamente nelle silenziose atmosfere che l’artista ci propone con le sue immagini. Un’altra realtà, una realtà sconosciuta che vogliamo scoprire seguendola ammutoliti. Non servono parole, intraprendiamo un viaggio come un’emigrazione verso nuovi lidi, dobbiamo abbandonare regole e canoni che conosciamo e che qui divengono desueti.

Sono “altre” terre vissute da umani “altri”, che silenti pare ci vogliano indicare la via di una poetica universale lontana anni luce dalla rumorosa quotidianità. Sono terre leggere, di colori levissimi, figurine di persone ritagliate e appoggiate alla rinfusa che si confondono e paiono voler scomparire dentro cosmi di colori fluidi e indefiniti. Sta a noi inventare rumori, suoni, pensieri e parole. Lì vige il silenzio, una pace che tranquillizza Visioni e animi.

Visioni delicate dove terre, mari e cieli si fondono amalgamandosi in un unicum di spazio-universo, riscoprendo quell’Aura invisibile che trasparendo diafana rende vibrante un’immagine. Non ci sono più di-visioni, barriere e impedimenti, tutto si dissolve in un’unica dimensione che pare di un futuribile nostro destino.

VisioniOceaniche dove anche l’acqua rimane silente e immutabile, un mare bianco che pare un lago, cangiante come lastra di vetro, dove si bagna un’umanità di mezzibusti cristallizzati nella loro eterna immobilità. Lontananze incolmabili di destini umani, casuali vicinanze di corpi, pensieri nascosti nell’acqua che tutto vela e cela. L’acqua pare voler inghiottire, da un istante all’altro, quelle genti per trasportarle, e con loro anche noi, in altre e nuove e inimmaginabili quotidianità vitali.   

VisioniPaesaggistiche dove la fotografia si fa pittura e, come in una tela di Fattori, ritroviamo le identiche atmosfere, le stesse luci ovattate di un sole nascosto, una remota antica quiete; un ritornare indietro nel tempo focalizzando, in una semplicità che odora di antico, quei lunghi meriggi dove il tempo si è fermato.

Colpiscono in Anna Maria Colace la limpidezza di un’elegante e raffinata semplicità ottenuta togliendo l’inutile e il superfluo, quelle sue luci volute e cercate e sempre trovate, quelle sue composizioni di intensa ricercatezza.

L’artista si descrive con queste parole: “Nei miei scatti catturo forme e colori che richiamano gli elementi della natura, rispettando quella legge fondamentale a cui tutto obbedisce: funzionare. La mia fotografia esplora infatti l’interazione armonica e funzionale tra i vari componenti del mondo naturale, dove ogni forma e colore esiste per uno scopo preciso, riflettendo l’ordine e l’equilibrio intrinseco della natura stessa.” 

E poi i pesci rossi che ritornano ad intervalli di tempo non programmati e indefiniti. Una pausa, un intervallo, un leitmotiv raffinato e giocoso di quei pesci che, eleganti nella loro livrea rosso-arancio, colorano con la leggerezza delle loro linee la sospensione tra una Visione e l’altra, una Foto-sintesi e l’altra e le immagini di città amate.

Piante, avvinghiate a grattacieli che attendevano un futuro di desueta inutilità, trasformano quelle cattedrali di cemento in una nuova visione green, una sequenza di Foto-sintesi che forse prefigura nuove città, su memorie di fugaci affascinamenti dove la natura dominava incontrastata.  

Le VisioniVeneziane ci regalano una Venezia che non conoscevamo, una Venezia arricchita di particolari che si aggiungono uno sull’altro, intercalandosi alla città reale, come fogli della sua antica storia che si sovrappongono. Una Venezia realizzata da Anna Maria Colace, un’invenzione ideata dalle sue emozioni e da suoi sguardi attenti, che rivelano sempre il suo voler creare seguendo le regole dell’immaginazione e il sentire più profondo.

La foto dell’artista scelta dal gruppo musicale Kubri per la cover del loro ultimo CD.

Anna Maria Colace, nata a Parghelia (VV), a 18 anni si trasferisce a Firenze per studiare Scienze Forestali e Ambientali, portando con sé un bagaglio di osservazione sensibile verso la natura e il paesaggio. Dal 2007, stabilitasi a Torino, inizia a esplorare la fotografia come mezzo espressivo ideale per dare voce a quell’universo di colori, forme ed emozioni che avevano sempre popolato la sua immaginazione, arricchita dalle esperienze artigianali del padre e della zia sarti e della madre ricamatrice, che le hanno trasmesso una sensibilità verso le forme e i dettagli artistici. Le sue opere si distinguono per l’uso di tecniche di sovrapposizione di immagini, creando visioni oniriche e immaginifiche, dove la realtà si mescola all’immaginazione. Le sue immagini suscitano emozioni contrastanti e invitano l’osservatore a riflettere sulla relazione tra l’individuo e il mondo circostante, non solo come entità armoniche, ma come elementi in continua trasformazione e interazione. Dal 2016 ha condiviso il suo lavoro con un pubblico più ampio, partecipando a mostre in Italia e all’estero e collaborando con artisti significativi nel panorama dei nuovi linguaggi fotografici. Le sue opere, presenti in collezioni private e trattate da gallerie d’arte, sono state pubblicate su riviste specializzate, consolidando il suo percorso nei nuovi linguaggi della fotografia contemporanea. Tra le numerose mostre citiamo, nel 2024, Trevignano Fotografia con la serie “Biforcazioni”; Museo Civico di Noto – personale con la serie “Visioni Oceaniche” e, alla Jan Art Gallery di Milano, partecipazione al progetto “Selfie d’Artiste”.

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2 thoughts on “Le armoniche Visioni di Anna Maria Colace, un viaggio alla ricerca di nuovi lidi
  1. Anna Maria Colace

    Cara Laura, grazie per queste parole che hai dedicato a queste mie immagini che da oggi creano altre connessioni in modo che altri occhi possano sentire ed esprimere nuove emozioni.La tua sensibilità è riuscita a vedere oltre, nelle pieghe profonde dell’animo umano, contenta io di questa connessione umana con te

    • Laura Malaterra

      Grazie Anna Maria delle tue belle parole, sono contenta di questa nostra “connessione” e di aver fatto un nuovo viaggio in compagnia delle tue foto e di te. Mi auguro di conoscerci e di parlare ancora di fotografia e di nuovi progetti.

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